Mar 132021
 

Seminario
25 marzo 2021
Docenti Giovanni Battista Cocco e Caterina Giannattasio

 

Docenti

  • Giovanni Battista Cocco, DICAAR, Università degli Studi di Cagliari
  • Caterina Giannattasio, DICAAR, Università degli Studi di Cagliari

Ore: 2

Data: 25 marzo 2021, ore 11:00-13:00

Evento online (via Zoom): accedi all’aula virtuale

 

 

Sunto

Il seminario intende riflettere sul rapporto tra Antico e Nuovo a partire dalla dialettica tra le discipline della Composizione architettonica e urbana e del Restauro, muovendo alcuni ragionamenti attorno alle parole ‘misura’, ‘innesto’ e ‘composizione’, nella ricerca di una metodologia per leggere e orientare gli interventi sulle preesistenze. Attraverso l’esposizione e l’analisi di alcuni casi studio di ambito nazionale e internazionale e riconducibili a scale d’intervento diverse, si vuole stimolare una riflessione sul modus operandi delle due discipline mediante un approccio teorico e applicato, con l’obiettivo di gettare solide basi per la definizione di una «unità di metodo».

 

 Descrizione estesa

I tre termini su cui si imposta il seminario intrattengono tra loro un rapporto di reciproca necessità che subordina l’una all’altra. L’azione del ‘Misurare’ rimanda a un fatto dimensionale, riferito tanto al manufatto su cui si interviene, quanto al peso che il progetto contemporaneo assume su di esso; ma significa anche valutare, e dunque esprimere, un giudizio sui valori della fabbrica, al fine di guidare l’intervento e allo stesso tempo ‘contenerlo’ nei giusti limiti.

‘Innestare è – non a caso – il termine che, collocato centralmente, costituisce un punto di passaggio tra conoscenza e azione. Di derivazione prevalentemente botanica, esso sta a sottolineare il legame che nel processo immaginativo si instaura tra Antico e Nuovo per creare una nuova opera, nonché, in alcuni casi, per darle una nuova vita.

‘Comporre’ significa mettere in relazione un insieme di elementi scelti per costituire un fatto omogeneo, tale che ciascuna parte che lo costituisce ritrovi la sua maggiore espressività nel tutto; in questo senso, il lemma ritrova significato, non solamente nella sua dimensione formale – in cui più oggetti o più figure compongono una nuova forma o figura -, ma anche nel suo carattere culturale, che rimanda alla costruzione di un’unità di pensiero attorno a un tema dato o immaginato, a partire da una serie di bisogni, di aspettative e di limiti espressi da una comunità.

Le tre parole non esauriscono la questione del rapporto tra Antico e Nuovo, né possono essere esaustive per la costruzione del progetto, ma intendono rappresentare gli elementi su cui fondare un primo giudizio di valore. D’altronde, più che parlare di ‘buon progetto’, sarebbe più opportuno parlare di interventi ‘pertinenti’, in rapporto alle situazioni e alla complessità delle questioni in gioco.

Il corso è aperto a tutti i dottorandi di Ingegneria Civile e Architettura.

 

Contatti

Giovanni Battista Cocco   gbcocco@unica.it      T. +39 0706755360

Caterina Giannattasio       cgiannatt@unica.it     T. +39 0706755358

 

Modalità di iscrizione

Inviare mail ad entrambi i docenti referenti (G.B. Cocco e C. Giannattasio) entro il 26 febbraio 2021.

  

Materiali

Sarà condivisa la traccia della presentazione dei due docenti referenti.

 

Bibliografia e riferimenti Web

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Balzani M. (ed.) 2011, Restauro Recupero Riqualificazione. Il progetto contemporaneo nel contesto storico, Skira, Milano.

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Gambardella C., Iannotta F., Piscitelli M. (eds) 2006, Misura & Identità, La scuola di Pitagora, Napoli.

Giannattasio C. (ed.) 2009, Antiche ferite e nuovi significati. Permanenze e trasformazioni nella città storica, Gangemi, Roma.

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Purini F. 2003, Il restauro come interpretazione, in “Opere, rivista toscana di architettura”, 2, pp. 46-47.

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Vivio B. 2007, Restauro come progettazione dell’esistente: discorso sul rapporto antico-nuovo

nella storia fino ad arrivare a oggi, in A. Ferlenga, E. Vassallo, F. Schellino (eds), Antico e

Nuovo. Architetture e architettura, Atti del Convegno (Venezia, 31 marzo – 3 aprile 2004), Il

Poligrafo, Padova, vol. 2, pp. 563-579.

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