Dic 122023
 

Corso dottorale
1° semestre

Docenti Marco Cadinu, Marcello Schirru, Stefano Mais

 

Corso dottorale

Docenti: Marco Cadinu, Marcello Schirru, Stefano Mais

Ore: 12

Data d’inizio: 13 febbraio 2024

 

Tema del corso

Architetture e infrastrutture di servizio per la città Ottocentesca. La concezione e il progetto degli edifici con funzioni specialistiche

 

 

 

Sunto

Il corso analizza progetti di architetture e infrastrutture progettate nell’Ottocento nel loro rapporto con gli spazi urbani e con il paesaggio. Il dialogo che i progettisti del tempo instaurano con lo spazio di relazione attorno alle architetture, quindi con lo spazio pubblico, rivela atteggiamenti di differente misura e la considerazione o meno della stratificazione storica dei luoghi quale risorsa per la loro proposta. In altre letture emergono volontà o atteggiamenti tecnici che portano a scelte consapevoli tese a far prevalere le ragioni del progetto e quindi rielaborare o rimodellare profondamente i modelli e i contesti sui quali esso si dispiega. L’Ottocento si rivela un secolo ricco di propositi progettuali per le architetture e la città, avanzando modelli culturali legati alle questioni igienico sanitarie, al verde pubblico e al godimento paesaggistico oggi molto attuali nel dibattito progettuale.

 

Descrizione

Il corso si propone di fornire punti di vista utili alla lettura dei contesti urbani e paesaggistici attraverso il riconoscimento delle relazioni tra le architetture ottocentesche e i loro scenari di realizzazione. Quattro lezioni coordinate da Marco Cadinu vedranno la partecipazione di Marcello Schirru e Stefano Mais, docenti di Storia dell’Architettura.

Le lezioni saranno strutturate come agili comunicazioni contenute in tre ore con spazio per commenti e valutazioni da parte degli studenti. Ogni appuntamento è rivolto a dottorandi e studiosi interessati alla comprensione delle dinamiche storiche e progettuali dei luoghi storici.

Non sono richieste particolari competenze se non quelle acquisite nei precedenti esami di storia dell’architettura e di storia della città.

 

Programma del corso

Lezione 1 – martedì 13 febbraio 2024, ore 15:00 (3 ore), Aula Rossa (via Corte d’Appello)

 

Marcello Schirru

 

ALLIEVI POLITECNICI E CULTURA PROGETTUALE NELLA SARDEGNA DEL SECONDO OTTOCENTO

Dopo l’emanazione della Legge Casati – 1859 – la Sardegna è una delle prime regioni del futuro Regno d’Italia ad adeguarsi ai nuovi indirizzi teorici nell’ambito dell’istruzione superiore ed universitaria. Lo strumento normativo rende obbligatori la laurea in una Scuola di Applicazione ed il superamento di un esame di abilitazione per l’esercizio della professione di Ingegnere/Architetto. Tanti studenti sardi frequentano i banchi degli istituti di applicazione italiani, con una netta predilezione per la scuola di Torino, trasferendo poi, al rientro nella regione d’origine, un campionario di saperi nuovo, ispirato agli sviluppi ottocenteschi della tecnica e del progetto. Recenti studi, condotti dal gruppo di ricerca di afferente ai corsi di Storia dell’Architettura, ricostruiscono il profilo umano e professionale di questi interessanti protagonisti. Si deve a loro il disegno di grandi infrastrutture – strade, porti, carceri, bonifiche – e la realizzazione di architetture pubbliche, rappresentative della appena raggiunta Unità nazionale o delle istituzioni di governo locale – municipi, campi santi, scuole, caserme -. In questo intenso e dinamico scenario, il Genio Civile occupa un ruolo di primo piano, in quanto soggetto coordinatore di buona parte delle iniziative edilizie.

 

Lezione 2 – mercoledì 14 febbraio 2024, ore 15:00 (3 ore), Aula Rossa (via Corte d’Appello)

Stefano Mais

GIOVANNI ANTONIO CARBONAZZI (1892-1873), IL PROGETTO DELLA STRADA REALE CARLO FELICE E DELL’INFRASTRUTTURA STRADALE SARDA

Giovanni Antonio Carbonazzi (1792-1873), figura centrale dei lavori pubblici del Regno di Sardegna, si inserisce a pieno titolo tra i protagonisti del progetto del territorio e delle infrastrutture dell’Ottocento europeo. La sua capacità tecnica e progettuale, affiancata a una scaltra abilità di movimento nel panorama politico e imprenditoriale del tempo, lo portano a scalare i ruoli dell’amministrazione centrale sabauda lungo una carriera professionale di quasi sessant’anni. Il trampolino di lancio del suo successo è la progettazione e la costruzione della Strada Reale Carlo Felice, tesa tra Cagliari e Porto Torres per una lunghezza di 235 chilometri. Un’infrastruttura moderna ed efficiente, realizzata in appena sette anni (1822-29), che rappresenta ancora oggi – con la nuova nomenclatura di S.S. 131 – l’arteria viaria principale dell’isola. Il racconto della vicenda progettuale e costruttiva della Strada Reale Carlo Felice, dato alle stampe da Carbonazzi nel 1832 assieme a una pregevole serie di vedute, porta questa storia fino ai giorni nostri, a duecento anni dalla posa della prima pietra del cantiere stradale.

 

Lezione 3 – martedì 27 febbraio 2024, ore 15:00 (3 ore), Aula Rossa (via Corte d’Appello)

Marcello Schirru

SPAZI URBANI ED ARCHITETTURE PER UNA CITTA’ IN RAPIDA ESPANSIONE: LE ARCHITETTURE DI CAGLIARI NEL QUADRO DELLA CULTURA PROGETTUALE TARDO- OTTOCENTESCA.

Con la parziale attuazione del Piano di Abbellimento della città di Cagliari, elaborato da Gaetano Cima (1858-1859), il capoluogo sardo si dota di imponenti architetture pubbliche, strade e piazze alberate, spazi urbani di carattere edonistico. I nuovi Mercati, l’asse urbano tra la piazza del Carmine e la via Roma, le ferrovie Reali e Secondarie tracciano il percorso ideale verso la contemporaneità. Dietro questi costosi progetti, si nascondono vicende umane e architettoniche di grande interesse che vedono protagonisti committenti dalla grande intraprendenza e giovani progettisti intrisi di cultura positivista. Attraverso il racconto di alcune importanti fabbriche cittadine, si analizzeranno le modalità con cui Cagliari volge lo sguardo alla prima contemporaneità, con l’obiettivo di cogliere i momenti salienti di un percorso per certi versi ancora in essere.

 

Lezione 4 – mercoledì 28 febbraio 2024, ore 15:00 (3 ore), Aula Rossa (via Corte d’Appello)

Stefano Mais

CIMITERI E CITTÀ NELL’OTTOCENTO

A seguito dell’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804, comunemente considerato l’atto di nascita del cimitero moderno, si diffonde in tutta Europa una rinnovata azione progettuale nei confronti dei campi santi. Questi, reinterpretano istanze tecniche e simboliche del passato e trovano un riferimento notevole nelle proposte illuministiche di organizzazione razionale della società e della città. Dalla fine del Settecento, la Francia propone interessanti modelli come il cimitero circolare per Parigi elaborato da Capron (1782), il cimitero di Ledoux per le saline di Chaux (1793-1808), il Champs de Repos di Molinos (1799) e il cimitero di Père-Lachaise progettato da Brongniart (1804). Sono esempi successivi e paradigmatici i cimiteri anglosassoni, dove i nuovi temi progettuali incontrano quelli proposti dal Garden Cemetery Movement, con eleganti giardini all’inglese e passeggiate pensili. Casi che diventano emblematici delle tendenze applicate diffusamente in tutti i cimiteri dell’Europa ottocentesca.

 

Modalità di iscrizione

Contattare i docenti via email

 

Contatti

Marco Cadinu marco.cadinu@unica.it
Stefano Mais stefano.mais@unica.it
Marcello Schirru marcello.schirru@unica.it

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