Feb 032021
 

Corso
Maggio 2021
Docente Maurizio Memoli


Docente: 
Maurizio Memoli, DICAAR, Università degli Studi di Cagliari

Ore: 24

Ipotesi A) Cagliari: 1 lezione frontale 3 ore + 2 revisioni 3 ore e 3 escursioni urbane di 5 ore

Ipotesi B)* Napoli o Parigi:  3 giorni – 1 lezione frontale 3 ore + 2 revisioni 3 ore e 3 escursioni urbane di 5 ore

* l’ipotesi B) Napoli o Parigi è strettamente collegata alle condizioni pandemiche e alla possibilità di viaggiare agevolmente e senza rischi. Nel caso si sceglierà di svolgere il laboratorio/deriva a Cagliari.

Data da definire, nella seconda quindicina di maggio 2021

 

 

Sunto del corso

Il seminario percorre alcuni approcci qualitativi impiegati per descrivere il ruolo svolto dalle emozioni, dagli affetti, dalle paure, dai sogni e dalle percezioni nello studio dei comportamenti spaziali degli individui e le relazioni che tutto ciò ha con i processi spaziali e territoriali.

Lo strumento prescelto è quello della dérive urbaine (Débord, 1955): attività ludica collettiva che mira alla definizione delle zone inconsce della città e, contemporaneamente, attraverso il concetto di psicogeografia, cerca di investigare gli effetti che il contesto urbano produce sugli individui.

Una volta presentato l’approccio teorico e metodologico, il seminario prosegue con la pratica della deriva urbana svolta in uno spazio definito. Tale deriva prevede la costruzione di un quaderno narrativo-emozionale dell’esperienza svolta che prenderà la forma (secondo le propensioni individuali) di micro-film, racconto testuale, fotografico, immaginifico, audio, performativo o in qualsiasi altra forma espressiva e comunicazionale.

 

Descrizione estesa

La dimensione ermeneutica delle metodologie visuali risiede nel coinvolgimento diretto nelle attività di ricerca dei soggetti partecipanti: “photography used as an ethnographic research method gives participants an added voice, allowing them to express ideas, thoughts and emotions that may not surface otherwise”. Allo stesso tempo, “it creates less bias in the researchers’ interpretations, […] offers opportunities for comparison of interpretation between researchers and participants, and can minimize the inequity that often exists between researcher/subject relationship” (Aru, Memoli, 2017).

La contaminazione tra le metodologie visuali e l’analisi spaziale si inserisce in una concezione che – cogliendo gli spunti della non-representational theory (Thrift, 2008) – non ha pretese di rappresentatività: non cerca di codificare e imprigionare la realtà in definizioni chiuse e stabili (dello spazio, dei luoghi e delle pratiche), ma si apre a una molteplicità di punti di vista, prospettive e strategie conoscitive, incentrate sul richiamo alla componente emozionale e affettiva che lega le persone ai luoghi.

 

Lo strumento della dérive urbaine mira alla definizione delle zone inconsce della città e, contemporaneamente, attraverso il concetto di psicogeografia, cerca di investigare gli effetti che il contesto urbano produce sugli individui.

Il concetto di deriva è indissolubilmente legato al riconoscimento degli effetti di natura psicogeografica ed all’affermazione di un comportamento ludico-costruttivo, in totale opposizione alle nozioni classiche di viaggio e passeggiata.

La psicogeografia è una metodologia di analisi, lettura e interpretazione dello spazio urbano creata negli anni Cinquanta dal movimento di avanguardia artistica dei lettristi-situazionisti.

L’internazionale lettrista (che poi nel 1957 confluisce nell’internazionale situazionista), riconosce nel perdersi in città una concreta possibilità espressiva, e in questa anti-arte un mezzo estetico-politico per sovvertire il sistema capitalistico del dopoguerra.

Gli insegnamenti della deriva consentono di stabilire i primi rilevamenti delle articolazioni psicogeografiche di una città. Oltre al riconoscimento di unità ambientali, delle loro componenti principali e della loro localizzazione spaziale, si possono percepire i loro assi principali di passaggio, le loro vie d’uscita e le loro linee di difesa.

Ipotesi centrale di questo approccio è l’esistenza di rotonde psicogeografiche: la misura delle distanze che separano effettivamente due regioni di una città e che sono incommensurabili rispetto a quello che poteva far credere una lettura approssimativa di una pianta della città.

Con l’aiuto di vecchie mappe, di vedute fotografiche aeree e di derive sperimentali, si può costruire una “cartografia degli influssi” che sino ad oggi è mancata e la cui attuale incertezza, non è diversa da quella dei primi portolani, con questa differenza: non si tratta più di delimitare con esattezza dei continenti stabili, ma di cambiare l’architettura e l’urbanistica.

 

In campo architettonico, la deriva si pone come obiettivo quello di implementare l’informazione bidimensionale della cartografia con apprezzamenti personali, attraverso l’uso di altre tecniche di indagine del territorio: fotografia, registrazione audio-video, diagrammi crono-spaziali, mappe emozionali, cartografie non convenzionali, collage, ecc.

 

Per partecipanti di livello dottorale (cui il seminario è rivolto), non sono necessari particolari requisiti se non: curiosità culturale, inventiva, capacità di osservazione e di innovazione.

Non è richiesto l’uso di strumenti particolari o di software.

 

Programma

Giorno 1.

10:00 /13:00 La deriva, una metodologia interpretativa dello spazio urbano (lezione frontale)

14:00/18:00 Esercitazione e individuazione dei campi urbani da attraversare, osservazione delle forme spaziali attraverso immagini satellitari. Integrazione strumenti metodologici. E prima deriva.

 

Giorno 2.

9:00/15:00 Seconda deriva nello spazio urbano

15:00/18:00 Restituzione prime espressioni (aula)

 

Giorno 3.

9:00/13:00 Terza deriva Escursione nello spazio urbano

14:00/18:00 Definizione forme di lettura e espressive dello spazio (aula)

 

Modalità di iscrizione

Inviare una mail al docente.

 

Contatti

memoli@unica.it

   

Bibliografia e riferimenti Web

  • Aru S., Memoli M., Puttilli M., (2017), “The margins “in-between”. A case of multimodal ethnography”, City: Analysis of urban trends, culture, theory, policy, action, Special Issue The city and its margins : Ethnographic challenges across makeshift urbanism.
  • Francesco Careri, Walkscapes, Einaudi, 2006.
  • Guy Débord, Introduzione a una critica della Geografia urbana, Torino, Nautilus, 2013, (ed. or. Introduction à une critique de la géographie urbaine, Les lèvres nues, n. 6. Bruxelles, sept. 1955 e Théorie de la dérive, Les lèvres nues, n. 9, Bruxelles, nov. 1956
  • Gilles Ivain, Formulario per un nuovo urbanismo, Torino, Nautilus, 2013 (ed or. Formulaire pour un urbanisme nouveau, 1953, Parigi).
  • Leonardo Lippolis – Formulaire pour un urbanisme nouveau, Maldoror Press 2013.
  • Anne-Solange Muis, Psychogéographie et carte des émotions, un apport à l’analyse du territoire ?, https://doi.org/10.4000/cdg.713
  • Georges Perec, Specie di spazi, Bollati Boringhieri, Torino 1989, (ed or. Espèces d’espaces, ed. Galilée, Parigi).
  • Thrift, Nigel. 2008. Non-Representational Theory: Space, Politics, Affect. International Library of Sociology. London: Routledge.
  • Daniele Vazquez, Manuale di psicogeografia, http://architettura.it/files/20101115/index.htm

 

 Ulteriori materiali messi a disposizione sono disponibili a questi link:

 

Materiale didattico

https://people.unica.it/mauriziomemoli/didattica/materiale-didattico/

 

Geotelling Murat film-fiction

https://vimeo.com/muratgeo

Geotelling Murat passeggia BdM – esempio di passeggiata con descrizione in voice off

https://youtu.be/ZJr6scOMphM

Geotelling Murat coin Murat – esempio descrizione luogo in voice off

https://youtu.be/myhrPn9yj6g

Geotelling Memoli – Frammenti di uno spazio quotidiano Sant’Elia

https://webdoc.unica.it/santelia/index.php

Geotelling Memoli – Al centro di Tunisi

https://webdoc.unica.it/tunisi/it/index.html#Home

Geotelling B.city street – ep. 1

https://youtu.be/-Eg2p_n3gBI

Geotelling B.city – ep. 2: Maria

https://youtu.be/KQ1JRVwx55A

Geotelling B.city –  ep. 3: B-home

https://youtu.be/A-kJimO8jDo

 

Sulle relazioni inaspettate fra l’umano e il non umano nello spazio: Bruno Latour

http://www.bruno-latour.fr/virtual/IT/index.html

 

Sull’osservazione dello spazio urbano dal punto di vista di un corpo che finge di essere esterno alla scena: Sophie Calle

https://www.youtube.com/watch?v=xLC_pVhLYek&ab_channel=bongjaLee

Estratti del lavoro fotografico “Suite venitiénne” che racconta pratiche di spionaggio dei soggetti nello spazio

http://www.rudedo.be/amarant10/de-nieuwe-media-foto/sophie-calle-1953/sophie-calle-suite-venitienne-1980/calle05/

 

Sull’interpretazione performativa dello spazio urbano attraverso il corpo: Valie Export

https://loves.domusweb.it/body-configurations-by-valie-export-1972-76-2/

 

Sull’esplorazione sensoriale (ma non visuale) dello spazio urbano: CtheCity project

https://www.youtube.com/watch?v=jV14WWtx3ms&ab_channel=CtheCity

https://www.adcn.nl/archives/see-the-city-through-the-eyes-of-the-blind

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